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I Maya |
Le origini e lo sviluppo di una delle civiltà
fondamentali della storia del continente latino
americano
Secondo una ipotesi antropologica molto accreditata, intorno al 2000 – 2500 a.C., un gruppo nomade iniziò a scoprire le prime rudimentali tecniche di coltivazione del mais e cominciò così ad assumere abitudini di vita stanziali intorno del Golfo del Messico.
Nel corso del VII secolo avanti Cristo, alcuni di questi gruppi stanziali, per la maggior parte provenienti dall’area caraibica (da ciò che oggi conosciamo come Florida, Cuba e isole Bahamas) si stabilì nelle terre dell’America centrale che attualmente corrispondono alle regioni messicane dello Yucatan, Quintana Roo, Campeche, Tabasco, Chiapas, e al Belize, Honduras e Salvador.
Una iscrizione della stele di Tikal, indica nel 292 d.C. come la data di inizio della civiltà maya.
Lo sviluppo dell’impero portò alla sua consolidazione in numerose città-stato indipendenti, alla stregua delle polis greche. Ciascuna città, che dominava un’area territoriale ristretta, era retta da un capo, detto “Halach uinic”, ovvero l’uomo vero.
La società era fortemente teocratica; le divinità Maya erano amministrate da una casta sacerdotale che era depositaria del sapere; la guida sacerdotale suprema era assunta dal Ahucán, che stabiliva i tempi della semina e del raccolto, grazie alla conoscenza, tramandata di successore in successore, delle regole vitali della Dea Madre.
Fra le divinità maya vi erano Kukulkan, il serpente piumato, Itzamná, dio del sole, Chac, dio della pioggia, e Ah-Puch, che presiedeva al culto dei morti.
L’economia era basata principalmente sull’agricoltura; i maya coltivavano il mais, il pomodoro, il cacao e il cotone.
Le conoscenze dei maya erano molto avanzate in molti campi: nella matematica, conoscevano lo zero e avevano un sistema di numerazione a base 20; nell’astronomia, dominavano i principali fenomeni celesti quali le eclissi e, tramite l’osservazione del sole, della luna e degli astri, avevano elaborato un calendario molto preciso e sofisticato.
La scrittura, estremamente complessa, era a caratteri geroglifici, tanto che a tutt’oggi si è riusciti a decifrare solo una minima parte.
I maya erano dei valenti costruttori: conoscevano il concetto di volta, operarono complesse attività di canalizzazione e utilizzavano la calce.
Per contro, l’uso della ruota era limitato ad alcuni giocattoli infantili e non, come verrebbe da pensare, nel campo dell’agricoltura (aratro) e delle costruzioni (carrucole).
Ad un iniziale periodo preclassico (dal X al III secolo d.C.), in cui la società ebbe a svilupparsi e a consolidarsi, seguì la famosa epoca d’oro (dal IV al VI secolo d.C.), caratterizzato dalla effettuazione delle principali scoperte (la scrittura e il calendario) e da una architettura che effettua costruzioni imponenti, come la città culto di Tikal e la stele di Uaxactùn.
Seguì l’epoca della decadenza (dal VII al X secolo d. C.), le cui testimonianze architettoniche erano estremamente ricche di dettagli sino alla sovrabbondanza (barocchismo decorativo).
Alla fine X sec. d.C. si assiste all’invasione dei Toltechi in Yucatan e Guatemala. Progressivamente ha luogo l’assimilazione della cultura tolteca in quella maya, analogamente a quanto accadde all’impero romano con le conquiste barbariche.
Ciò che ci hanno lasciato i maya,oltre a un patrimonio di conoscenza unico, sono alcuni resti architettonici stupefacenti. Tikal, Uxmal e Palenque sono due centri urbani dalla struttura articolata che ancora oggi conservano alcuni templi e piramidi colossali.
Peraltro, è improprio parlare della “scomparsa” dei maya, in quanto si tratta di una etnia che tuttora è composta da almeno 5-6 milioni di individui, che abitano ancora negli attuali Messico, Honduras, Salvador e Belize. |
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Autore: |
rf2000
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Il: |
13/10/2004 |
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