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Ecuador in cifre e dati generali |
Dati geografici, socio economici, culturali e quant'altro sul bel paese andino
NOME UFFICIALE - República
del Ecuador.
FORMA DI STATO - Repubblica presidenziale.
CAPITALE - Quito.
SUPERFICIE - Poco piu' di 272.000 kmq.
POPOLAZIONE - 12.646.000 (dato del 2000). Tale valore non tiene conto
della recente massiccia emigrazione all'estero.
Un terzo degli ecuadoriani vive nella principale citta' della sierra,
Quito, capitale del paese e della costa, Guayaquil, punto di riferimento
economico.
Etnicamente possiamo distinguere il ceppo indigeno (25%), quello bianco
(15%), nero (5%) e meticcio (55%) i quali sono pressoche' integrati; sulla
sierra prevale l'etnia indigena, mentre sulla costa la presenza di alcune
comunita' africane stanziatesi a seguito dell'ondata schiavista del periodo
coloniale nonche' di quella spagnola arricchiscono i tratti indigeni con
quelli moresco-europei. Moltissime sono le comunita' indigene che a tutt'oggi
hanno conservato proprie tradizioni, lingua ed abbigliamento; in particolare
e' possibile riconoscere ciascun gruppo indigeno dal solo colore degli
indumenti o dalla forma dei cappelli. Stanziati prevalentemente sulla
sierra si possono menzionare i gruppi Salasaca, Cañari, Saraguro
e Otavaleños, mentre sulla costa si ricordano i Colorados, famosi
per i capelli tagliati "a scodella" e colorati con una tintura naturale
porporina ed infine in oriente i Quijos, gli Huaorani e gli Jìbaros,
ossia gli ex cacciatori di teste, che maggiormente di altri resistettero
alla colonizzazione e che tuttora rappresentano le comunita' meno integrate
della societa' ecuadoriana. Da sottolineare una nutrita colonia araba,
in prevalenza libanese, molto attiva sia economicamente che politicamente,
tanto che i principali uomini politici locali appartengono a tale gruppo
etnico.
LINGUE - La lingua ufficiale e' il castigliano, anche se il quichua, di
derivazione incaica, e' addirittura stato introdotto nei programmi scolastici
affinche' non vada perduta una parte importante della cultura indigena.
Inutile sottolineare che, come i nostri studenti non stravedono per latino
e greco, pure in Ecuador tale studio non riscuote grande entusiasmo...
RELIGIONE - Maggiormente praticata e' quella cattolica, arricchita da
culti e credenze popolari tramandate dalla cultura indigena e africana.
MONETA - Oramai abbandonato il Sucre, nel paese circola il dollaro nord
americano.
ECONOMIA - La Sierra ha una economia prevalentemente agricola molto arretrata
e dedita a soddistare le esigenze alimentari delle comunita' residenti,
mentre la costa, anche grazie a condizioni geomorfologiche piu' favorevoli,
ha potuto ammodernizzarsi, tanto che le coltivazioni di cacao, banane
e caffe' per l'esportazione, nonche' le attivita' di trasformazione dei
prodotti agricoli (totalmente in mano a capitali stranieri) sono dei modelli
di efficienza e produttivita'. Da ricordare anche le fiorenti coltivazioni
di gamberetti lungo il litorale che hanno causato il disboscamento delle
mangrovie che prima coloravano la maggior parte della costa ecuadoriana.
Il paese, che nel corso degli anni ottanta ha goduto di un forte sviluppo,
soprattutto grazie allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi dell'oriente,
sta attraversando in questi ultimi anni un periodo di profonda crisi economica
(lo testimonia una intensa emigrazione di cittadini ecuadoriani verso
l'Europa e il Nord America), dovuta in principale misura ad una classe
politica incompetente e corrotta che non ha saputo ne' potuto badare agli
interessi generali. Ad accentuare la crisi l'afflizione avvenuta nei primi
anni '80 e poi ripetutasi di recente, della corrente del niño nella
zona costiera del paese che ha provocato uragani ed alluvioni devastanti
per le coltivazioni e le vie di comunicazione. La situazione si e' ulteriormente
aggravata, tanto che nel 1999 e' avvenuto il crollo del Sucre, la moneta
nazionale, a fronte di salari gia' a livelli infimi e di casse auree nazionali
praticamente depredate. La collettivita' e' scesa in piazza e la moneta,
che negli ultimi 10 anni ha perso 10 volte del suo valore, e' stata svalutata
rispetto al dollaro di circa il 50%. Nei primi mesi del 2000 la tensione
sociale, alimentata principalmente dalle comunita' indigene, ha portato
alla destituzione del presidente eletto Jamil Mahuad, con il subentro
del suo vice Noboa.
Il governo ha attuato una serie di riforme in campo socio economico
(le leggi "Trole") che hanno portato, attraverso la dollarizzazione
del paese, al sostanziale smantellamento dello stato sociale e alla privatizzazione
di cio' che ancora non era caduto in mano dei potentati economici.
L'unica attivita' che effettivamente va a gonfie vele e' il turismo. Le
presenze straniere, in massima parte statunitensi, australiane e nord-europee,
sono in lenta ma continua crescita. Anche l'indotto turistico vive una
stagione positiva: dalle arti orafe (Chordeleg, presso Cuenca), all'intaglio
di legno e materiali affini (Riobamba), dalle statue di pane (Calderòn)
ai tessuti in lana (Otavalo), dai cappelli in paglia (Montecristi) ai
prodotti in cuoio (Cotacachi).
Si ricordi, inoltre, che circa il 16% del territorio nazionale e' adibita
a parco nazionale, a dimostrazione di una presa di coscienza da parte
dei governanti locali che la risorsa turistica non va affatto sottovalutata.
Sul piano politico anche in Ecuador, come nella maggior parte dei paesi
sudamericani, vige la regola dell'alternanza al potere di un partito conservatore,
di attitudini oligarchiche ed accentratrici, sulla tradizione bolivariana,
e un partito liberale, essenzialmente laico, fautore di un programma di
riforme sociali a tutela degli interessi dei piu' deboli e dello sviluppo
economico del paese disancorato dal controllo straniero. In Ecuador tale
bipartizione sta per essere superata dalla forte influenza che ha ormai
assunto l'elemento personale rispetto a quello partitico: la provenienza
geografica e sociale del candidato, l'aspetto fisico, etc. Inutile sottolineare
che i gia' grossi problemi del paese, in questo contesto politico, non
sono di facile soluzione...
GEOGRAFIA - L'Ecuador si trova nella parte meridionale del continente
americano, affacciato sull'oceano pacifico; deve il suo nome alla linea
equinoziale che attraversa il paese a pochi chilometri dalla capitale
Quito.
Infatti nella prima meta' del XVIII secolo, in piena eta' dei lumi, il
paese ospito' una spedizione francese che si proponeva lo studio e la
misurazione delle caratteristiche terrestri; tali scienziati giunsero
per semplificazione a definire le terre visitate, come "terre d'equatore"
e a tale termine vollero fare riferimento i fondatori quando si tratto'
di attribuire un nome alla moderna repubblica.
Oltre a questa particolarita' geografica il paese, in virtu' della storia
e delle tradizioni che lo caratterizzano, nonche' della varieta' e bellezza
del paesaggio, costituisce una delle mete piu' affascinanti dell'intero
continente sudamericano.
Il paese confina a Nord con la Colombia, ad Est e Sud col Peru', mentre
ad Ovest con l'oceano Pacifico. Di dimensioni poco minori dell'Italia,
e' uno degli stati piu' piccoli del Sudamerica, anche in considerazione
che gran parte del suo territorio fu ceduto, a seguito di rivendicazioni,
pacifici accordi e conflitti armati, al Brasile (1904), alla Colombia
(1916) e al Peru' (1942), col quale solo sul finire del 1998 si e' giunti
ad una definitiva composizione delle controversie.
Il paese si divide, morfologicamente ed amministrativamente, in Costa,
Sierra, Oriente e Territorio insulare.
Gli oltre 1.000 chilometri di litorale che caratterizzano la Costa
offrono un paesaggio estremamente vario: dalle lagune settentrionali,
nei pressi di San Lorenzo, alle belle spiagge di Atacames e Salinas, dal
Golfo di Guayaquil al confine col Peru', dove la massiccia presenza di
isole ed isolotti accompagna le mangrovie che ancora resistono alla deforestazione
causata dagli insediamenti per la coltivazione dei gamberetti.
La Sierra e' costituita dalle Ande, ossia da due catene montuose
parallele, contornate da vette maestose quali il Chimborazo (6.310 metri),
il Cotopaxi (5.897, il vulcano attivo piu' alto del mondo) ed il Cayambe
(5.790); tali cordigliere, dette Reale ed Occidentale, attraversano longitudinalmente
tutto il paese, a formare, nel loro mezzo, un altopiano fertilissimo dove
hanno sede molte fra le principali citta' dell'Ecuador.
L'Oriente e' rappresentato dalle estremita' della foresta amazzonica
dove nascono e scorrono i principali affluenti del Rio delle Amazzoni.
E' un ambiente verde ed incontaminato, anche se dagli anni '70 le esplorazioni
petrolifere hanno minato il naturale equilibrio ambientale.
Il Territorio insulare corrisponde all'arcipelago di Colòn,
meglio conosciuto come Isole Galàpagos, che si trovano ad un migliaio
di chilometri ad est della costa ecuadoriana, in corrispondenza della
linea dell'equatore. Famose in tutto il mondo per gli studi biologico-naturalistici
qui condotti nel 1835 da Charles Darwin, le isole rappresentano, a tutt'oggi,
un laboratorio faunistico a cielo aperto; per questo la tutela riservata
all'arcipelago e' rigorosa, anche se l'insidia dell'inquinamento e' piu'
che una minaccia teorica.
CLIMA - Pur essendo, a pieno titolo, un paese della fascia equatoriale,
l'Ecuador risente di alcune mitigazioni climatiche derivanti da fattori
esterni: la Costa gode di temperature medie intorno ai 20-25 gradi centigradi,
dovute alla naturale barriera andina oltre che alle correnti marine che
in diversi periodi dell'anno lambiscono il litorale; gli altipiani della
Sierra, data una altitudine media compresa fra i 2.500 e i 3000 metri,
beneficiano di una perenne primavera, mentre l'Oriente e' quasi sempre
umido e piovoso, anche se con temperature "agostane".
Trovandosi sulla linea dell'equatore, il paese non e' nemmeno soggetto
al caratteristico alternarsi delle stagioni, potendosi distinguere solamente
l'estate, prevalentemente secca, da dicembre a maggio, e l'inverno, con
piu' elevata umidita' e calore, da giugno a novembre. Per lo stesso motivo,
il giorno e la notte hanno uguale durata per tutto l'anno, non verificandosi
quel fenomeno di allungamento delle ore di luce d'estate; infatti in Ecuador
il sole tramonta sempre all'incirca alle 6 di sera.
Altra particolarita' dovuta alla posizione geografica e' quella di poter
ammirare le costellazioni di entrambi gli emisferi che, nelle notti di
cielo terso e di luna nuova si mostrano senza alcuna timidezza.
STORIA - La popolazione appartiene al ceppo di origine indo-asiatica che,
circa 25.000 anni prima di Cristo, attraverso' lo stretto di Bering. Tale
ondata migratoria raggiunse le terre dell'attuale Ecuador intorno al 12.000
a.C.
I primi gruppi nomadi vivevano grazie allo sfruttamento delle coltivazioni
spontanee e alla caccia degli animali selvatici; successivamente, le comunita'
si stanziarono stabilmente sugli altipiani e sulla costa, dedicandosi
all'agricoltura, alla caccia e alla pesca. Tali specializzazioni portarono
ad un affinamento delle tecniche artigianali, in particolar modo del taglio
della pietra (si hanno reperti di affilatissime scaglie di lancia), della
ceramica e della tessitura.
I gruppi di maggiore influenza socio-culturale furono i Cara sulla costa
e i Quitu sulla sierra, i quali si integrarono nella stirpe Shyri che
domino' gli altipiani settentrionali, in antagonia ai Puruha' e Cañari
che vivevano a sud.
Dopo il 1200 comincio' l'espansione dall'attuale Peru' verso nord di un
popolo destinato a lasciare un segno nella civilta' sudamericana in generale:
gli Incas. Il potente ed organizzato esercito incaico assoggetto' i popoli
della sierra, ponendo la propria sede a Tomebamba, nei pressi di Cuenca.
Nel corso del XV secolo, approfittando delle lotte intestine fra i pretendenti
al trono, il dominio incaico fu attaccato violentemente dalle truppe coloniali
che in quegli anni erano approdati sulle coste ecuadoriane e, nel 1534,
giunsero a prendere possesso delle nuove terre e ad uccidere i condottieri
indigeni che guidavano la resistenza. Il paese divenne cosi' parte del
piu' esteso Vicereame del Peru' e assoggettato allo sfruttamento coloniale;
cio' porto' al formarsi di una casta coloniale ricca e potente sia in
campo economico che politico che, dopo quasi tre secoli di sfruttamento
e malgoverno determino' la decadenza delle strutture sociali; il malcontento
crebbe a tal punto che, nel 1822, le truppe indipendentiste guidate dal
generale Simon Bolivar sconfissero l'esercito spagnolo, realizzando cosi'
il sogno dell'unita' latinoamericana incarnato nella Grande Colombia (un
territorio grande quanto cinque volte l'Europa). L'Ecuador ne costitui'
il Distretto del Sud, anche se gia' nel 1830, sull'onda dei moti autonomistici
del Venezuela, causati da antichi dissapori circa il modo di governare
lo sconfinato paese, una libera assemblea popolare proclamo' l'indipendenza
e fondo' l'attuale repubblica dell'Ecuador.
MEDIA -Principali testate giornalistiche a diffusione in rete sono El
Comercio, completo giornale di Quito, El
Universo di Guayaquil con una bella grafica, El
Mercurio di Cuenca, un po' lento a caricare, El
Diario della provincia di Manabi' con notizie dai vari cantoni,
La
Hora di Quito che presenta le piu' disparate rubriche oltre
ad una ampia sezione a livello regionale; un buon portale informativo
pluritematico sul paese e' al seguente indirizzo: http://www.mande.com.ec
CULTURA - La cultura vede figure di spicco quali lo
scrittore Jorge Icaza, autore dell'Huasipungo, atto d'accusa contro lo
sfruttamento cui i possidenti coloniali sottoponevano la popolazione indigena.
Nella pittura, Oswaldo
Guayasamìn, Camilo Egas, Eduardo
Kingman, rappresentanti il filone indigenista, che tagliano
con un passato coloniale di sterile ritrattistica e stantii soggetti religiosi.
Si ricordi anche Olga Fisch, antropologa ungherese che visse 50 anni in
Ecuador che, con i suoi studi contribui' al riscatto del folklore indigeno;
sue sono le bellissime opere d'arte realizzate su tessuti e tappeti.
Infine, nella valle di Tigua, a poca distanza da Latacunga, e' possibile
ammirare alcune pitture paesaggistiche stilizzate ed a tinte accese raffiguranti
scene di vita sugli altipiani.
MUSICA - La musica ecuadoriana appartiene al filone andino. Assume
spesso toni malinconici e nei testi affronta temi di abbandono e solitudine.
Predominano gli strumenti a fiato, quali il rondador, simbolo del paese,
cioe' un armonica a bocca costituita da piccole canne di bambu', e gli
strumenti a corda, quali piccole chitarre di nome charangos. Alcuni generi
ballabili quali il sanjuanito e il pasacalle, ricordano i ritmi e le coreografie
meridionali, in specie sarde, napoletane e siciliane. Il rock e' amato
dal pubblico giovane, tanto che sono molti gli apprezzabili rockers locali,
ma sono i ritmi latino-americani a farla da padrone, primi fra tutti merengue,
cumbia e salsa.
CUCINA - La cucina prevede una ampia varieta' di zuppe (caldos)
e stufati (secos) di gallina, manzo, agnello, accompagnati da riso. Tipico
della sierra e' il locro (zuppa a base di patate, cipolle, latte, formaggio,
mais e avocado), il cuy (il porcellino d'India arrostito) e la fritada
(carne di maiale fritta) accompagnata da mais con insalata e llapingachos
(frittelle di patate e formaggio, molto gustose), innaffiati da morocho,
una bibita calda a base di latte e mais. Sulla costa prevalgono le pietanze
a base di pesce, quali il ceviche (insalata di frutti di mare marinato
nel limone), con contorno di mais, banane fritte e cipolle, ma si trova
anche il churrasco (misto di carne, riso, patate e uova), il caldo di
"salchicha" di maiale, che da queste parti prende il nome di chancho;
come dolce il chocolate porteno (cioccolata calda con banana e avocado),
accompagnata da pane tostato e formaggio molle locale. Talvolta al pane
viene sostituito il pla'tano, ossia la banana tostata e fritta. Da bere
vi e' la chicha, bibita fresca a base di mais, i gustosi succhi di frutta
tropicale oppure le ottime birre locali servite, naturalmente, ghiacciate.
SPORT - Lo sport piu' affermato e' il calcio: le squadre piu' famose
sono quelle di Guayaquil e di Quito; il Barcelona di Guayaquil ha disputato,
nel 1998, la finale della Copa Libertadores, l'equivalente della Coppa
dei Campioni europea, purtroppo perdendola. La nazionale ha invece sfiorato
la qualificazione ai mondiali di Francia '98 e centrato la qualificazione
nel 2002, incontrando proprio l'Italia.
Qualche fama la raggiunse in passato il tennis, quando il campione locale,
Andrès Gòmez, vinse gli internazionali di Francia (ora i
fasti sono rinverditi dal campione in erba Nicolàs Lapentti) e
la maratona, dopo le vittorie negli anni '80 a New York di Rolando Vera,
ma non si puo' certo parlare, a tal proposito, di scuole affermate. Diffuse
in tutto il paese le corride ed i combattimanti di galli, oltre che un
curioso gioco, praticato nei parchi pubblici con grosse sfere di acciaio,
una sorta di gioco delle bocce. |
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Autore: |
rf2000
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Copyright: |
La presente opera d'ingegno è riproducibile, parzialmente o totalmente, da ciascun utente, previa autorizzazione scritta dell`autore. |
Il: |
07/09/2003 |
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