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Letteratura cubana |
Cinque secoli di letteratura cubana
CULTURA - La letteratura cubana si presenta estremamente ricca e varia.
Prima di tutto, un periodo di stretta dipendenza, non solo politica, ma anche culturale
dalla Spagna (dalla conquista al 1790), in cui si possono citare Silvestre
de Balboa, autore dello "Specchio di pazienza" (1608), il primo componimento
di cui si abbia notizia, Santiago Pita, autore di una commedia manieristica
che ottenne un buon successo a meta' del 1700, "Il principe giardiniere" e
i primi autori storiografici Agustin Morell de Santa Cruz, Félix de Arrate
y Acosta e Ignacio Jose' de Urrutia y Montoya.
In questa epoca assistiamo
alla introduzione nell'isola del metodo di stampa, e quindi alla fondazione
delle prime riviste nonche' degli istituti di istruzione superiore ed universitaria.
In una seconda fase che potremmo definire di trasformazione (1790-1868), in
cui viene a formarsi progressivamente il sentimento nazionale, anche a seguito
degli avvenimenti storici.
Troviamo saggisti economico sociali (Francisco
Arango y Parreño), filosofico (Jose' Agustin Caballero) e medici (Tomás Romay),
i primi poeti (si ricordino i tre Manuel: De Zequeira, De Rubalcava, autore
della manieristica quanto efficace "Silva cubana" e Perez Ramírez).
Si ricordino,
inoltre, Félix Varela, padre del pensiero separatista cubano, autore di saggi
critici nei settori del diritto costituzionale, politica, economia, ma anche
filosofia e scienza; autore dell'epistolario "Lettere a Elpidio", di analisi
sociologica e morale della societa'; Jose' María Heredia, scrittore e poeta,
famosa la sua "Ode al Niagara", struggente dichiarazione di amore per la patria
lontana per il forzato esilio; Gertrudis Gómez de Avellaneda, nelle sue opere
di poesia e prosa emerge una energia e passionalita' unica; Plàcido, ossia
Gabriel de la Concepción Valdés, poeta istintivo e, benche' non erudito, autore
di liriche ispirate e cariche di sentimento; Jose' Jacinto Milanés, letterato
e poeta elegante e raffinato, il piu' autentico romantico cubano, Cirilo Villaverde,
autore di "Cecilia Valdés" romanzo storico e di costume, la cui caratterizzazione
di molti personaggi sono un esempio di stile letterario, e' considerato il
romanzo cubano per antonomasia; Jose' Antonio Saco, compi' studi socio-economici
(sulla schiavitu') in puro stile letterario, fu attento osservatore della
realta' coloniale; Jose' de la Luz y Caballero, saggista nei campi pedagogico,
letterario, scientifico e filosofico, ci ha lasciato una raccolta di "Aforismi"
esemplare; Domingo Delmonte, letterato, animatore e uomo d'indirizzo culturale
dell'epoca.
Segue la generazione tardo romantica che, a differenza dei precursori,
adotta la sola poesia quale mezzo espressivo; con toni piu' accentuati ed
esasperati, anche per la oppressione dei governi tirannici di Tacón e O'Donnell;
tale corrente non raggiunse livelli eccelsi, anche se a tratti si intravedono
istinti crepuscolari, intimistici e parnassiani; si ricordino Juan Clemente
Zenea, Joaquín Lorenzo Luaces e Rafael María Mendive. Nella stessa epoca sorge
e si sviluppa la tendenza siboneysta che, per affermare la propria identita'
culturale, oltreche' politica, si rifa ai miti indigeni; fra questi si ricordi
Jose' Fornaris e Juan Cristóbal Nápoles Fajardo, detto il Cucalambe'.
Il terzo
periodo di consolidazione (1868-oggi), annovera figure quali Jose' Marti',
poeta tardo romantico, ma anche critico, giornalista e patriota, fu la guida
del movimento indipendentista. Visse l'esilio in Messico, Guatemala e Stati
Uniti, figlio di funzionario spagnolo, mori' combattendo contro le truppe
spagnole nel corso della seconda guerra d'indipendenza. Rilevanti i "Versos
libres" carichi di energia e ribellione e i "Versos sencillos", cha attestano,
elegantemente, il disincanto del poeta. Manuel Sanguily, critico letterato
di elevato valore, fu protagonista delle vicende storiche del tempo (fu membro
dell'assemblea di Guáimaro), oltre che valente oratore. Enrique Jose' Varona,
poeta, filosofo e teorico della politica, riformo' il sistema scolastico dell'epoca
ed assunse la carica di vicepresidente della neonata Repubblica. Emilio Bobadilla,
detto Fray Candil, giornalista, autore di corrispondenze di costume dall'estero.
Julián del Casal, poeta tardo romantico, aderi' alle tendenze parnassiane
e simboliste.
L'avvento della Repubblica porta ad una fioritura culturale:
espressione di questa fu Fernando Ortiz il quale compi' studi importantissimi
in materia di musica, folklore, psicologia sociale, antropologia e etnologia.
Nella poesia, la seconda generazione repubblicana esprime Nicola's Guillen,
massimo esponente della poesia negrista, con utilizzo di termini gergali,
e' vibrante, musicale (il poeta stesso recitava i suoi versi in TV, in maniera
molto suggestiva). Nella prosa emerge la figura di Alejo Carpentier, autore
universale, uno dei massimi esponenti della cultura cubana di sempre.
La terza
generazione annovera Jose' Lezama Lima, poeta raffinato e trascendentale,
a ancora Cintio Vitier, Eliseo Diego, Roberto Fernàndez Retamar e Guillermo
Cabrera Infante, esule a Londra, una delle figure piu' innovative, che ha
adottato nella sua opera i termini gergali della capitale.
Le grandi novita'
socio-economiche degli ultimi anni sono un ottimo terreno per la crescita
di una nuova classe culturale (molti dei nuovi autori sono gia' nelle llibrerie
italiane). Molto si scrive e poco si pubblica nell'isola, anche per mancanza
di mezzi economici. Il governo castrista incoraggia la cultura, anche se con
i limiti connessi al sistema stesso. |
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Autore: |
riccardo
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Copyright: |
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Il: |
06/09/2003 |
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