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La discesa del Rio delle Amazzoni in canoa

Dalle sorgenti sulle Ande peruviane sino all'immenso delta brasiliano nell'Oceano Atlantico: l'avvincente spedizione di un gruppo cosmopolita che, nell’estate del 1985, percorse in canoa gli oltre 6.500 chilometri del grande fiume sudamericano.

L’avventura e’ raccontata in un libro da Joe Kane, che prese parte alla spedizione; il racconto lascia un po’ a desiderare sul piano stilistico e letterario, ma certamente rappresenta l’interessante documentario di una esplorazione che attraversa luoghi suggestivi, culture e modi di vita differenti.
Il gruppo era formato da nove uomini e una donna, il medico della comitiva, gli addetti al reportage, il cronista (che poi e’ l’autore del libro), e i quattro canoisti che avrebbero raggiunto il delta del grande fiume: Polonia, Inghilterra, Sudafrica, Costa Rica e Stati Uniti i loro paesi di provenienza. La commistione di lingue (polacco, inglese, spagnolo e afrikaans), di culture e di religioni (tra cui anche cattolici e adepti di Scientology) costituivano l’anticamera per l’insuccesso della missione.
La spedizione comincia dalla ricerca delle fonti del Rio delle Amazzoni, che vengono individuate nel rio Hornillos, il principale affluente del rio Apurimac, in terra peruviana.
L’ascesa al punto di partenza della spedizione avviene con l’ausilio di una jeep “El condorito” ed un camion di supporto, anche se i sentieri di alta montagna, ovviamente, vengono percorsi a piedi dalla comitiva, e con grossi patimenti dovuti all’acclimatazione all’altura.
Il punto di partenza viene individuato dove il rio Hornillos diviene sufficientemente profondo per poggiare i kayak nelle acque. Qui, infatti, ha inizio la navigazione fluviale, tra impetuose rapide, mulinelli assassini e salti d’acqua pericolosi, sino ad affrontare l’abisso dell’Acobamba, un profondo e stretto canyon scavato dalle impetuose acque del rio Apurimac.
Ma una volta entrati nel versante della Cordillera de Vilcanota, dominato dalla imponente e superba sagoma dell’Ausangate, nuovi e differenti pericoli si prospettano per la comitiva. E questa volta non provengono solamente dal fiume. Infatti, nell’attraversare il basso corso dell’Apurimac, il manipolo di avventurieri si imbatte nelle milizie di Sendero luminoso, nonche’ in un gruppo di narcotrafficanti.
Superati anche tali disavventure, la navigazione prosegue sino alla confluenza nel fiume Tambo, dove, giunti ad Atalaya, il corso d’acqua gia’ si apre a formare una ampia distesa fluviale, navigabile con minor sforzo fisico e minori rischi per l’incolumita’ personale.
I due esploratori che proseguono via fiume (lo scrittore del libro e, Chmielinski, uno dei due polacchi) dispongono ora di due kayak piu’ rigidi e stabili, adatti per una navigazione lungo l’ampio e placido corso del rio Ucayali.
Sul bacino fluviale vi sono alcuni insediamenti di etnia ashaninka che costituscono i piu’ o meno comodi punto di approdo dei due navigatori, oramai in rotta verso Pucallpa, la piu’ grande cittadina amazzonica del Peru’ che sia collegata per via terrestre.
La successiva sosta avviene ad Iquitos, importante citta’ dell’Amazzonia peruviana, e poi nella zona dei tre confini, dove si trovano le confinanti citta’ di Leticia (Colombia) e Tabatinga (Brasile). La zona va famosa per il grande isolamento in cui vivono le due cittadine, le quali sono collegate ai principali centri urbani del paese solamente per via aerea, ma anche per l’intensa attivita’ di contrabbando che costituisce la principale fonte di sostentamento dei loro abitanti.
La navigazione lungo il Solimoes procede attraverso un’ampia area priva di insediamenti umani. L’arrivo tra i grattacieli di Manaus rappresenta il ritorno alla civilta’. Una civilta’ che sta depauperando le ricchezze dell’Amazzonia; il progressivo disboscamento alla ricerca di nuovi pascoli per la produzione di carne altera a tal punto gli equilibri ambientali che oramai e’ piu’ comune alimentarsi con la carne allevata che non con il pesce! Altra conseguenza, ancora piu’ grave, e’ il proliferare di nuove e gravissime malattie, derivanti dal taglio indiscriminato delle foreste e il conseguente avvicinamento all’uomo degli insetti trasmettitori.
Il Solimoes e’ percorso dai caboclos, gli abitanti del fiume che vivono di pesca e minimali commerci.
Poco oltre Manaus avviene la confluenza del Solimoes con il Rio Negro, che vanno cosi’ a formare il vero e proprio Rio delle Amazzoni.
Da qui in poi la navigazione nel fiume mare procede tra giornate di tempo mite e temporali, attraversando Parintins e Santarem e poi, tenendo alla propria sinistra la Isla de Marajo’, igungendo sino a Belen, e quindi all’Oceano Atlantico.
Kane indugia eccessivamente con le vicende personali dei partecipanti alla spedizione, raccontando delle diatribe interne; solo in alcuni casi, si produce in abbastanza interessanti spiegazioni di carattere culturale o sociale, come quando narra la vicenda di Tupac Amaru e di Sendero luminoso, oppure sull’origine della citta’ di Vilcabamba.

Autore: riccardo
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Il: 07/04/2008
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