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Vita e miracoli di Tieta D’Agreste

Il Brasile di Jorge Amado. Definito dallo stesso autore quale un melodrammatico feuilleton in cinque episodi sensazionali, é uno dei più lunghi e divertenti romanzi dello scrittore brasiliano

Il palcoscenico di questo romanzo intenso, divertente ed appassionante, é Sant’Anna di Agreste, una località di provincia dello stato brasiliano di Bahia, dove accadono fatti sensazionali che vengono a turbare il placido e regolare ritmo di vita dei suoi abitanti.
Il fatto che dà inizio ai turbamenti é il ritorno ad Agreste di Antonieta Estevez, Tieta per gli amici, ricca vedova di un eccellente personaggio di San Paolo, facoltoso e molto potente; Tieta giunge accompagnata dalla giovane e bella figliastra Leonora.
Tieta si era allontanata dalla città natale ancora ragazzina, dopo che il padre l’aveva picchiata col bastone per punire le sue intemperanze giovanili. Intemperanze mai sopite, posto che anche durante la sua permanenza ad Agreste non riuscirà a contenere la propria esuberanza.
Ciò nonostante, la figliola prodiga é considerata da tutta la popolazione del paese una cittadina benemerita; infatti, grazie alle sue intercessioni presso potenti personaggi politici, Agreste riceve in men che non si dica l’allacciamento alla rete elettrica, ovviando agli infruttuosi sforzi esercitati dalla municipalità sulle autorità federali dello stato di Bahia.
L’altro avvenimento che scuote Agreste é il progettato insediamento in loco della Brastanio, una fabbrica per la produzione di biossido di Titanio; tale progetto porta grandissimo subbuglio nella cittadina, dividendo la popolazione in paladini del progresso e tutori dell’ambiente, in difensori della pace e della tranquillità minacciata e interessati speculatori immobiliari.
Alla fine, la Brastanio, sciolti alcuni nodi politici, ottiene di installarsi ad Arembepe, vicino alla capitale, dopo che l’intera cittadina di Agreste si era mobilitata in una lotta tra distinte fazioni che, con l’approssimarsi delle elezioni municipali, aveva raggiunto toni accesissimi, coinvolgendo la stessa Tieta, ritenuta personaggio influente ed autorevole.
Il prestigio e la ricchezza di Tieta deriva, in realtà, dalle conoscenze coltivate nella capitale nella gestione di un bordello di alto livello, il Rifugio dei Lord, frequentato da illustri politici e uomini d’affari.
Quando il popolo viene a conoscenza delle attività imprenditoriali di Tieta, cessa il processo di redenzione che era in atto nella cittadina; la storia si chiude con Tieta e Leonora che lasciano Agreste, salutate da pochissime persone.
Nella vicenda si intrecciano amori, tradimenti, litigi, pettegolezzi, raccontati dalla salace penna di Amado con maestria esemplare; l’autore si permette persino il lusso di intervenire in prima persona nel romanzo, con spassosi intermezzi nei quali, simulando una diatriba con l’amico Fulvio D’Alambert, suo critico e correttore dei testi, sottolinea ironicamente questa o quella scelta stilistica.
Tra i personaggi più accattivanti, oltre alla irrequieta Tieta d’Agreste, vi sono la zitella Carmosina, addetta dell’ufficio postale e considerata il punto di riferimento culturale del paese, in quanto sempre aggiornata sui fatti del mondo dalle riviste che provengono dalla capitale; Ricardo, il giovane seminarista figlio della sorella di Tieta, il quale scopre le gioie della vita grazie alla zia ereditiera, ed entra in un turbine di passioni che lo iniziano ad una vita di irrefrenabili relazioni libertine; Ascanio, l’aspirante sindaco della città, ottuso paladino del progresso e spasimante di Leonora, che non tarda a ricevere l’ulteriore delusione quando scopre che la fidanzata non é la ricca figlia del miliardario deceduto, bensì una delle ragazze della Maison di Tieta o, per meglio dire, Madame Antoinette, e Puzza di Capro, il barbone alcoolizzato che scorrazza per le vie della città e vede tutto, non lesinando commenti licenziosi ad alta voce, come un volgare Pasquino della provincia brasiliana.

Autore: riccardo
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Il: 29/01/2010
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