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Muoversi a Cuba |
Rete viaria, mezzi di locomozione e preziosi consigli su come affrontare un viaggio a Cuba
Contrariamente a quanto affermano le guide turistiche piu' datate, muoversi a Cuba, oggi, non e' piu' un problema immane.
Gli aeroporti sono situati in tutte le principali citta' dell'isola e fra i due principali agglomerati urbani (Avana e Santiago) e le altre cittadine i collegamenti sono sempre garantiti con buona frequenza dalla Cubana de Aviacciòn, compagnia di bandiera.
Diverso il discorso relativo alle ferrovie. Antiquate, lente e particolarmente scomode, sono relegate a mezzo di trasporto cenerentola.
La frequenza dei convogli e' estremamente limitata. Molte sono le linee abbandonate, anche a seguito della carenza di energia elettrica, benche' la ramificazione sia sufficientemente capillare.
Alcuni locomotori, gia' in attivita' quando la compagnia ferroviaria era di proprieta' anglo-americana, funzionano ancora a gasolio.
Anche questo settore risente della presenza del doppio mercato: pagamento in pesos con liste d'attesa da calendario, o in dollari e precedenza nelle liste citate.
I convogli viaggiano spesso durante le ore notturne, visto il gran caldo.
E' sconsigliabile, pertanto, programmare lunghi spostamenti in treno, anche se e' molto suggestivo effettuare brevi spostamenti su queste carrozze d'altri tempi.
Inoltre, alcune stazioni ferroviarie sono dei veri e propri gioielli di originalita' architettonica (vedasi quella della capitale e quella di Matanzas).
Gli autobus extraurbani, posta la solita regola del doppio mercato, funzionano discretamente; ogni autobus ha assegnati 4 posti per viaggiatori in divisa estera, che hanno precedenza su quelli in lista d'attesa che pagano in pesos.
Da rilevare che, poiche' si tratta di mezzi particolarmente antiquati, sono suscettibili di guasti che possono comportare soste anche di diverse ore. Inoltre il carburante non sempre e' conseguibile al momento della sosta al terminal, con conseguenti lunghe attese.
Diverso e' il discorso delle corriere turistiche, ultramoderne, dotate di aria condizionata ed ogni altro comfort possibile ed immaginabile.
Le medie distanze sono percorse anche da veri e propri camion, adibiti al trasporto dei lavoratori da citta' a citta'.
Gli autobus urbani (guaguas), pagabili in pesos (20 centesimi - dati 2000), sono efficienti ed utilizzati da molti cittadini. Da sottolineare che alcuni di questi automezzi sono anche dotati per il trasporto di biciclette, altro mezzo di locomozione indispensabile nella Cuba d'oggi.
Le automobili meritano un discorso a se' stante.
La maggior parte delle vetture circolanti sono antiche (Chevrolet, Pontiac, Plymouth e Buick degli anni 50), alcune sono piu' recenti (Lada e Moscovitch sovietiche anni 70 e 80); ci sono anche diverse Fiat, nonche' macchine francesi e giapponesi. Da qualche anno nelle città circolano anche dei pittoreschi taxi gialli a forma ovale, che vengono detti coco bus.
Le riprese forniture di petrolio da parte di Venezuela e Messico dopo il "periodo especial" hanno fatto si' che tornassero a circolare autoveicoli messi a riposo per lungo tempo.
Il malecòn dell'Avana, che funziona da grande arteria di scorrimento e' oggi una strada a traffico estremamente intenso.
Accessibile e', inoltre, il noleggio di moderne automobili giapponesi, anche se a costi analoghi ai nostri.
Una particolarita': alcune delle vecchie macchine americane, oramai indistruttibili, sono state convertite ad iniezione diretta a petrolio (mediante eliminazione del carburatore e modifica della pompa di alimentazione); cio' perche' il petrolio ha un prezzo estremamente contenuto. Unico inconveniente la emissione di fumo nero e denso che poco si adatta alla incontaminata naturalezza caraibica.
Ad ogni modo e' frequentissimo incontrare automobilisti rimasti in panne che mettono mano a motore e quant'altro abbia smesso di funzionare.
Un consiglio per chi abbia intenzione di mettersi alla guida (magari di una sgangherata quanta suggestiva vettura d'altri tempi): il traffico e' sufficientemente ordinato, anche se i semafori e la segnaletica stradale sono poco evidenti; si utilizza molto il clacson per segnalare la propria posizione; occhio ai passaggi a livello, incustoditi, alle frequenti quanto profonde buche sia nelle citta' che fuori e alla mancata illuminazione delle strade extraurbane, percorse, fra l'altro, da ogni mezzo di locomozione (cavalli, sidecar, biciclette,...) sfornito di luci.
Le ampie strade pressoche' deserte (la carretera central e l'autopista, che percorrono longitudinalmente quasi tutta l'isola) esortano a pigiare sull'acceleratore; tuttavia e' consigliabile usare prudenza, anche perche' il paesaggio e' quasi ovunque fantastico.
La bicicletta e' il mezzo di trasporto principale dell'isola.
Vecchie bici cecoslovacche e cinesi, solide e pesantissime, con freno normale, a bacchetta o a pedale (difficoltoso abituarsi all'inizio, ma divertentissimo da utilizzare una volta presa la mano, per esempio nei saliscendi che caratterizzano gli ampi boulevard dell'Avana); ci sono anche moderne mountain bike e altre di fabbricazione cubana, dirette pero' alle aziende.
E' estremamente piacevole godersi la capitale in bici, ben dotata quanto a piste ciclabili, in non piu' di venti minuti puoi recarti da una parte all'altra della citta'.
Consigliata, per i piu' allenati, anche una escursione a due ruote alla Playa del Este.
Nelle citta' i ciclisti sono rispettati dalle automobili.
Le bici sono acquistabili nelle tiendas, a prezzi europei e nei mercati, dove e' possibile trovarle usate e in buone condizioni a 10-20 dollari. Attenzione che non siano rubate, quindi chiedere sempre al venditore di esibire un suo documento di identita', meglio ancora avvalersi della mediazione di un cubano.
Cuba e' ben dotata di vie di comunicazione. cio' che manca e' la manutenzione stradale tanto che, come gia' detto, non e' difficile imbattersi in profonde buche su qualsiasi percorso, urbano ed extraurbano.
L'isola e' percorribile da occidente ad oriente attraverso una arteria principale, la Carretera Central, lungo i 1360 km che separano La Fe' da Baracoa.
L'alternativa e' fornita dall'autopista, una sorta di autostrada, che da Pinar del Rìo giunge sino a Sancti Spìritus.
Su queste gettate d'asfalto di 2/3 corsie e' possibile veder circolare qualsiasi cosa: vetture seguite da nuvole di fumo denso e multicolore, cavalli, biciclette, camion adibiti a trasporto di persone, trattori, sidecar e quant'altro; nelle zone agricole, durante il periodo del raccolto, talvolta la corsia di destra e' occupata da distese di cereali poste ad essiccare.
Dalla spina dorsale che taglia l'isola si dipartono tante strade minori, altrettanto poco trafficate, che portano a qualsiasi centro abitato.
Ottenere un passaggio, principalmente sulla carretera e sull'autopista, e' cosa assai agevole.
Qualcuno consiglia di sventolare un biglietto verde; tuttavia sono consigliabili metodi più dignitosi... |
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Autore: |
rf2000
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Il: |
19/12/2003 |
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