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Viaggio in Amazzonia

Navigando sul Rio delle Amazzoni alla scoperta di paesaggi inusuali

La selva amazzonica e’ forse l’ambiente che piu’ affascina l’occhio del turista occidentale.
Il paesaggio verde, gli immensi spazi contrassegnati da corsi d’acqua di dimensioni inimmaginabili, la natura incontaminata, la gente socievole, sono elementi idonei a fare del viaggio in amazzonia una esperienza unica.

Geograficamente il bacino amazzonico e’ ubicato nella parte orientale del paese, e anche per questo spesso per semplicita’ viene definito come “oriente”.
La regione e’ totalmente pianeggiante; ciò giustifica la diffusione irrigua delle abbondanti acque che discendono dal versante orientale delle ande, a formare un ambiente umido che viene considerato, a ragione, il polmone verde del globo terrestre.

La selva è stata e, in alcuni casi, è tuttora caratterizzata da una sostanziale difficolta’ di accesso.
Collegamenti stradali dissestati (e’ il caso della strada che collega il Cuzco con Puerto Maldonado), lunghissimi (per recarsi a Yurimaguas dalla costa occorre affrontare un viaggio in autobus di non meno di due giorni) o addirittura mancanti (Iquitos, il centro principale della foresta amazzonica peruviana, e’ raggiungibile solamente per via aerea e fluviale), costituiscono il grosso limite allo sviluppo demografico ed economico della selva.

La storia di queste terre inizia a meta’ del XVIII secolo, con gli insediamenti di missionari gesuiti.
Il secolo successivo vide i primi tentativi di sfruttamento delle ingenti risorse naturali che tale area verde riserva: dapprima caucciu’, legname, tabacco e poi, pochi decenni fa, il petrolio.

E proprio le attivita’ di ricerca ed estrazione mineraria hanno dato recentemente impulso alla costruzione di nuove infrastrutture, spesso con forte impatto sull’ambiente.

Si possono distinguere diverse zone di accesso: Puerto Maldonado, collegata al Cuzco da una strada accidentata, Pucallpa, che consente l’ingresso via terra al Brasile, Yurimaguas, ubicata sul rio Huallaga e Iquitos, il posto di frontiera per eccellenza.
Tutte le localita’ sono raggiungibili in aereo dalla capitale, ma certo la navigazione sui fiumi e’ una esperienza vivamente consigliabile.

Iquitos e’ la piu’ grande citta’ della giungla e la si puo’ raggiungere o via fiume o in aereo. Quotidianamente ci sono diversi voli da e per Lima e, recentemente la TANS ha allestito un collegamento con Trujillo (con piccoli Fokker F28 i cui affidabili motori emettono un rumore da tosaerba).
La fase di atterraggio all’aeroporto Francisco Secada di Iquitos consente di ammirare da vicino la sconfinata selva, solcata da innumerevoli corsi d’acqua.
Il centro cittadino dista qualche chilometro dall’aeroporto; per recarvisi si puo’ prendere un motocarro (5 Soles), un autobus o anche un taxi.

La citta’ e’ graziosa, in particolare la piazza centrale con la variopinta chiesa di San Giovanni Battista, l’edificio di ferro progettato da Gustav Eiffel, e l’elegante passeggiata che costeggia il rio delle Amazzoni ampio in questo punto circa due chilometri.

Da vedere il quartiere di Belen, il sobborgo piu’ caratteristico, percorrendo il lungofiume per una decina di isolati.

Parte del quartiere e’ ubicato sulla terraferma, con negozi, abitazioni e il grande mercato dove si trovano generi alimentari, abbigliamento, ma anche erbe e radici medicamentose, e parte e’ costituite da capanne in legno ancorate o galleggianti sul fiume, collegate fra loro da strette passerelle di legno.
Dal cuore di Belen e’ possibile noleggiare una canoa per navigare sul rio Itaya, e ammirare le splendide case galleggianti, i distributori di carburante e i ristoranti, anch’essi galleggianti.
E’ curioso osservare i pali dell’illuminazione che solcano le acque, ma anche le vivaci piante acquatiche, fra cui a Victoria Regia, considerato il loto piu’ grande del mondo.

In direzione opposta rispetto a Belen, si puo’ visitare l’animatissimo porto fluviale di Iquitos, denominato Puerto Masusa. Qui sono ormeggiati i mercantili di ogni dimensione che solcano il rio delle Amazzoni e che accolgono passeggeri a bordo. E’ sufficiente una perlustrazione al porto e scrutare tra le lavagne esposte sul ponte di ciascuna nave il giorno, l’ora della partenza e la localita’ di destinazione (Curaray, Pucallpa, Nauta, Caballococha, Yurimaguas, Roca Fuerte, Intuto, etc. )

Poco piu’ avanti c’e’ il Bellavista Nanay, sede di altro mercato e di numerosi locali notturni con vista sul rio Nanay, che si getta nel rio delle Amazzoni. Qui si puo’ prendere una canoa per Padre Cocha, situata poco piu’ oltre lungo il rio Nanay, ove ha sede una comunita’ stanziale e dove e’ possibile visitare una serra di orchidee e alcune comunita’ indigene quali i Boras (nella localita’ di San Andres, percorrendo un sentiero a piedi per circa 15 minuti), e gli Yaguas, (un po’ piu’ distante).

Per chi fosse interessato all’acquisto di artigianato locale, e non volesse recarsi presso le comunita’ sopra citate, e’ sufficiente fare un salto al mercato Anaconda, una struttura in legno situata sul lungofiume nei pressi del centro.

E’ un mondo circondato dall’acqua; la stessa aria e’ estremamente umida; per chi non intende inoltrarsi nella foresta non e’ necessario dotarsi di forti insetticidi, ma certo una maglia a maniche lunghe e di colore chiaro gia’ costituisce un buon antidoto contro gli insetti.

La navigazione lungo il rio delle Amazzoni, o uno dei suoi affluenti, e’ l’occasione per comprovare la presenza di innumerevoli nuclei stanziali, ciascuno con le proprie strutture socio-sanitarie e politiche, spesso composte da semplici case galleggianti.
Tali comunita’ sono costituite da decine, a volte centinaia di individui, che solcano i fiumi su canoe e barche costruite con la legna delle rigogliose foreste circostanti.
Ciascun nucleo ha la propria storia, identita’, origine e provenienza ed osserva regole ed usi propri.

Da Iquitos, oltre ai citati mercantili, e’ possibile affidarsi a veloci ma piu’ cari mezzi, quali i piccoli cabinati della Mayco e della Transtur.
Questi partono quotidianamente, e a giorni alternati, per la frontiera; Transtur offre un mezzo leggermente piu' grande e veloce, inoltre il cabinato e’ chiuso, mentre quello della Mayco e’ coperto daun robusto telone. Il prezzo e’ il medesimo: 50 u$d (maggio 2002).
La partenza e’ normalmente alle cinque del mattino dall'imbarcadero turistico di Iquitos.
Il cabinato fa scalo lungo il fiume: Pevas, San Pablo, Chimbote, ove il fiume e' molto ampio, sino a giungere a Caballococha, dove il rio delle Amazzoni si fraziona in tanti rami. L’arrivo al posto di frontiera di Santa Rosa comporta una lunga sosta per il disbrigo burocratico del passaggio, sulla riva opposta, a Tabatinga (Brasile) e la vicina Leticia (Colombia).

Tabatinga e' una piccola cittadina di frontiera abbastanza arretrata, mentre Leticia e’ piu’ grande e progredita, essendo questa capoluogo della regione amazzonica appartenente alla Colombia.

Le due citta’ sono separate da una strada asfaltata e non vi sono formalita' di confine fra le due localita’ (salvo che non si abbia l’intenzione di addentrarsi in una delle due nazioni); l’unico segnale che contraddistingue e’ un cippo con l’indicazione geografica dei due Paesi.
Si consiglia, comunque, di andare alla polizia federale per ottenere il visto di ingresso anche se solo per pochi giorni, onde evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti.
Non c’e’ un gran che da fare; si possono visitare i rispettivi mercati, navigare sul fiume sino a Benjamin Constant, oppure visitare alcune riserve nelle vicinanze.
Da notare che solo a Leticia si puo’ prelevare denaro, ma in pesos colombiani.


Autore: rf2000
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Il: 21/11/2003
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