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La Neve dell'Ammiraglio |
L’opera dello scrittore colombiano Álvaro Mutis che ha come
protagonista Maqroll il Gabbiere
Nel Prologo il narratore dà atto del ritrovamento casuale nella tasca di un vecchio libro acquistato in una libreria antiquaria del Barrio Gotico di Barcellona, di fogli sparsi e multicolori nei quali il Maqroll aveva scritto il suo diario.
La storia che tali fogli raccontano si svolge durante la lenta risalita in barca del fiume immaginario Xurandò attraverso una imprecisata regione della selva amazzonica.
Il viaggio assume tutti i connotati della classica avventura, con grossi rischi di navigazione, momenti di estrema noia e fatti violenti e deplorevoli.
Maqroll il Gabbiere si imbarca (è il caso di dire) in questa peripezia per raggiungere le segherie che si trovano lassù dove termina la selva e comincia la cordigliera, fatto questo a lui non certo ma di cui aveva sentito parlare da un avventore del locale la Neve dell'Ammiraglio, lo spaccio gestito sulla cordigliera da Flor Estévez, sua compagna e amante; seguendo il miraggio di ricchi profitti nell’acquisto e poi rivendita di legname, coi risparmi di Rosa Estévez, parte alla ricerca della grande e profittevole occasione.
E’ durante la navigazione che Maqroll redige il diario in cui si abbandona ai propri ricordi e alla descrizione delle proprie sensazioni in questo vago e incerto peregrinare e, nel tirare le somme della propria esistenza, il Gabbiere comprende di essersi cimentato nella ennesima impresa senza lieto fine; scrive, così, tra le pagine del diario, una lettera alla donna amata nella quale esprime la convinzione di aver trovato in lei, e nell’ambiente in cui vive, il luogo che porrà fine al suo errabondo cammino.
Tuttavia, una volta ritornato sulla cordigliera, Maqroll si renderà conto che la Neve dell'Ammiraglio è stato abbandonato e non vi è più traccia di Rosa Estévez.
In appendice al diario il narratore include quattro paragrafi che aggiungono altre notizia sulla figura di Maqroll il Gabbiere:
Cocora, che narra in poche righe di una miniera d’oro, senza alcun apparente collegamento, logico o temporale, col diario che precede.
La Neve dell’Ammiraglio, dove viene fatta la descrizione impersonale del locale e dei suoi gestori (non più la sola Flor Estévez, ma lo stesso Maqroll in prima persona).
Il Cañón di Aracuriare narra, sempre in terza persona, l’arrivo e la permanenza in questo luogo di Maqroll, sempre in termini incerti ed imprecisi.
La visita del Gabbiere: la trascrizione di un monologo del Gabbiere sui luoghi e le avventure vissute nella sua vita. Si conclude con la formale consegna dei suoi appunti e di varie carte e documenti in possesso di Maqroll che attestano la sua girovagante esistenza.
La prosa ampollosa e profonda di Mutis risulta, nella traduzione italiana, ben poco letteraria, benché la trama e il contesto in cui si svolge siano molto coinvolgenti. |
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Autore: |
rfe
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Il: |
21/08/2018 |
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