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La celebrazione di Evo Morales |
Le conseguenze (politiche e non) del voto in Bolivia, la
nazione più povera dell'America latina
Il 21 gennaio 2006 il neo presidente della Bolivia è stato proclamato la massima autorità indigena del Paese.
La cerimonia, a metà tra il mistico e il religioso, che si è tenuta nell'area archeologica di Tiahuanaco, a poco meno di cento chilometri ad est di La Paz, è stata officiata dai sacerdoti in rappresentanza dei principali gruppi etnici che compongono la Bolivia.
Evo ha camminato su un tappeto di fiori sino al al luogo sacrale dove i ministri di culto lo hanno benedetto.
Morales ha di seguito invocato la pachamama, ovvero la madre terra, ringraziandola per la vittoria elettorale, aggiungendo che il suo governo sarà ispirato ai valori universali di uguaglianza e di giustizia.
Il nuovo presidente ha aggiunto che impegnerà se stesso per combattere il colonialismo a cui è soggetto il suo Paese da troppi anni, e con esso il modello neoliberale, preconizzando il trionfo dei poveri al governo delle nazioni del mondo.
Tali proclami vengono da un leader investito di doppio potere: quello politico, nella veste di presidente della Bolivia, ed ora, anche quello socio etnologico, in qualità di capo delle etnie del Paese.
L'ascesa di Evo Morales e del suo partito, il Movimiento al Socialismo, rappresenta la più grande novità della politica in America latina degli ultimi tempi.
Le prime dichiarazioni di Evo Morales non celano l'ostilità nei confronti della politica nordamericana, mentre le prime visite all'estero sono state in quel dell'Avana e di Caracas.
Tutto ciò lascia intravedere quale sarà la linea politica che perseguirà il neo presidente boliviano. C'e' da vedere quanto tale tendenza radicale verrà tollerata dai potentati mondiali, in primo luogo dal fondo monetario internazionale, posto che la Bolivia, uno tra i Paesi dove la concentrazione della ricchezza è in mano a pochissime famiglie, e con la storia politica tra le più instabili al mondo, versa in condizioni economiche di estrema emergenza. |
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Autore: |
riccardo
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Il: |
25/01/2006 |
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