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| Il fascino di Santiago del Cile |
Viaggio in una delle metropoli del sud America che sta
uscendo da una fugace e rapida fase di sviluppo
economico e sociale
Giungendo in aereo dal nord, sembra inverosimile che, data la aspra conformazione delle Ande centrali cilene, possa trovare spazio la capitale Santiago; e invece all'improvviso i rilievi digradano ed appare la rigogliosa valle centrale, in tutto e per tutto simile alle nostrane pianure mediterranee. Dicembre significa piena estate da queste parti, e infatti le giornate sono calde ed estremamente assolate.
Santiago de Chile fu fondata nel 1541 da Pedro de Valdivia, a seguito di ripetuti scontri con i mapuche; il nucleo originario è costituito dal Cerro Santa Lucia, oggi bellissimo parco cittadino.
Il centro storico è costituito dal triangolo formato dalla intersezione della Alameda (ossia l'Avenida Bernardo O'Higgins, ampio boulevard che nasce nelle campagne circostanti l'aeroporto, col fiume Mapocho e con la Avenida Norte Sur. All'interno di tale area vi sono il Palazzo della Moneda, un edificio a pianta quadrata in pietra scura che prende un intero isolato, che fu sede dell'attacco golpista del generale Pinochet nel 1973, la cattedrale metropolitana e la Plaza de Armas.
Dell'epoca coloniale rimane solamente la Posada del Corregidor e la Casa Manso de Velasco, costruite con mattoni di argilla e decorate da splendide balconate in legno. Da vedere i bei mercati popolari del centro, giungendo sino al ponte dove scorrono le limacciose acque del Mapocho; qui ha sede la stazione Mapocho e il Mercato Centrale, bell'edificio in metallo.
Passato il ponte si entra nel popolare e vivace quartiere di Bellavista, già si vede il Cerro san Cristobal, con in cima la statua della Vergine, alta 36 metri; l'ascesa è facilitata dalla funivia che si prende ai piedi del colle. Dalla vetta si può osservare la disordinata espansione di Santiago, dallo stadio dove vincemmo nel 1976 la coppa Davis sino alle verdi pianure mediterranee ricche di vigneti e frutteti.
Una permanenza prolungata può includere una visita alla Chascona, residenza cittadina del poeta Pablo Neruda, al bel museo di arte precolombiana, al quartiere Brasil e al Cajòn del Maipo, luogo ideale per praticare sport e stare all'aria aperta.
La posizione perfettamente centrale di Santiago rispetto al resto del paese fa sì che la capitale sia un crocevia necessario di ogni viaggio da intraprendere.
A conferma di ciò il fatto che la città dispone di diversi terminal di autobus, a seconda della destinazione! A pochi isolati dalla Moneda vi è la stazione degli autobus per il nord.
La mia destinazione è La Serena, cittadina balneare fra le più apprezzate del paese.
Appena fuori Santiago scompare la rigogliosa vegetazione per lasciare il posto ad una piana secca e brulla, solo interrotta da cime rocciose aspre e scure ad ambo i lati della carretera panamericana.
Dopo poco più di un'ora si arriva sulla costa e si attraversano le località di Los Vilos e Pichidangui (in questa ultima il generale Pinochet veniva a trascorrere le sue vacanze balneari); le spiagge sono discrete, ma l'ambiente intorno è, in pratica, predesertico, quasi a preannunciare le spettacolari conformazioni del deserto più a nord. La strada torna verso l'interno, in direzione Ovalle; si entra in una valle solcata da un profondo e lungo canyon di formazione ghiaiosa; successivamente la vegetazione torna ad essere rigogliosa; all'improvviso appaiono coltivazioni di viti e frumento, quando i cartelli stradali invitano a visitare le rinomate terme di Socos.
L'arrivo a La Serena, dopo circa 7 ore di viaggio, porta a scoprire una città in stile coloniale, anche se arricchita da edifici moderni. Infatti il centro è un fiorire di negozi alla moda, visto e considerato che questa è la località balneare con le maggiori prospettive di crescita del paese. Percorrendo la Avenida Aguirre, un viale alberato a due corsie maledettamente lungo e dritto, si arriva al faro; il faro è un edificio dalle sembianze di castello, costruito in riva al mare; la spiaggia è di sabbia bianca e fina, ma c'è molto vento. Poco distante si trova la più rinomata spiaggia di Coquimbo.
La regione è famosa per il pisco, un brandy secco e molto alcolico ottenuto dalla fermentazione delle pregiate uve locali, col quale si prepara l'omonimo aperitivo (bianco d'uovo montato a neve, limone, zucchero, ghiaccio e, appunto, pisco) che di aperitivo ha ben poco; è, comunque, eccellente.
In città, da vedere il museo Mineralogico I. Domeyko; in provincia, una visita alla Valle del Encanto, alle terme di Socos, alla foresta pietrificata di Pichasca e Vicuña, borgo agricolo che fornisce le uve per il pisco, famoso per avere dato i natali al premio nobel per la letteratura Gabriela Mistral.
Si consiglia, per le lunghe distanze, di viaggiare di notte; i bus salòn-cama, per un supplemento di prezzo ragionevole, offrono comode poltrone ben reclinabili e calde coperte per affrontare le fredde notti del deserto. Vale la pena perdersi qualche sterminata e spettacolare piana desertica per un comodo riposo notturno, guadagnando magari tempo prezioso (non tutti possono permettersi il lusso di viaggiare per un mese intero...).
Peraltro, nel buio del deserto, la volta celeste appare quasi incendiata (ricordo che il deserto cileno dispone delle condizioni ambientali ideali per l'osservazione astronomica; non per altro da queste parti hanno sede alcuni centri di osservazione delle galassie fra i più famosi al mondo). |
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| Autore: |
rf2000
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| Copyright: |
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| Il: |
16/05/2005 |
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