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| Da Cuenca alle rovine di Ingapirca |
Un itinerario molto affascinante che inizia nella
cosiddetta “Atene dell’Ecuador” per giungere alle più
interessanti rovine preincaiche del Paese
Cuenca terza città dell’Ecuador per numero di abitanti (circa 150.000) è caratterizzata da uno stampo coloniale pressoché unico; essa è situata a 2.541 metri sul livello del mare, nel luogo dove sorgeva l'antica Tomebamba, di origine preincaica e che nell'epoca del dominio incas rappresentava il centro urbano contrapposto al Cuzco.
Data la sontuosità architettonica e le intense attività culturali, Cuenca è detta l'Atene dell'Ecuador; si ricordi, per esempio, la cattedrale, una delle più maestose dell'intero continente latino americano.
Molto bello, inoltre, il museo del Banco Central, in calle Larga, con sezione etnografica che ricostruisce gli stabilimenti indigeni e quello di arte popolare nei pressi dell'incantevole lungofiume.
Il paesaggio circostante è dominato da prati verdi e vette innevate, tanto che potrebbe essere confuso con l'Alto Adige.
La regione, antico dominio cañari, è una delle zone agricole più floride del paese; lo testimoniano i mercati locali, ricchi di frutta e verdura di ogni tipo.
In provincia si può visitare la cittadina di Chordeleg, rinomata per l'abilità degli orafi locali e Sigsig, simpatico borgo montano con un ricco mercato agricolo e una bella chiesa cattedrale.
Un consiglio prezioso per chi si trova sulla costa ed intendere raggiungere la città di Cuenca: prenotare il volo con la Tame, la compagnia di bandiera, in quanto è una esperienza da non perdere.
Poco dopo il decollo già compaiono all'orizzonte le prime cime della sierra, avvolte da nuvole bianche; l'aereo sorvola a poca distanza la catena montuosa compatta e brulla ed in pochi minuti ci si trova sull'altopiano, una verde vallata punteggiata da piccoli borghi rurali fra i quali già si intravede la città.
L'aereo, scendendo di quota, vira in corrispondenza di un profondo canalone tanto che si ha l'ingannevole visione che l'apparecchio si diriga verso le pendici rocciose, a ridosso del precipizio. Il tempo di trattenere il respiro e l'aereo, "sfiorando" il burrone, si trova a sorvolare ad un centinaio di metri i tetti rossi della città. Tutto questo concentrato di emozioni in meno di trenta minuti di volo...
Da Cuenca partono numerosi autobus per Ingapirca, sede delle rovine preincaiche più importanti dell'Ecuador.
I resti sono costituiti da un edificio religioso, detto tempio del sole, che rivestiva anche compiti di protezione e controllo del territorio, data la sua collocazione sulla cima di un colle situato a 3.169 metri sul livello del mare e da altri edifici di cui poco si è conservato a seguito della razzia operata dai conquistatori per edificare le chiese ed i palazzi coloniali.
Tale insediamento, di origine Cañari, fu successivamente conquistato dagli Incas che ne fecero uno dei centri principali dell'impero fino a che fu misteriosamente abbandonato nel 1530, ossia solo quattro anni prima dell'arrivo devastatore delle truppe coloniali spagnole. Tutto ciò è bene illustrato nel museo annesso all'area archeologica.
Si consiglia, inoltre, di dedicare un paio d'ore per il percorso della collina di Ingachungana, dove è possibile scoprire, fra cavalli in libertà e contadini locali dediti alla coltivazione dei campi, monoliti raffiguranti rane, iguane e il famoso "cara (faccia) del Inca", ossia un bellissimo blocco di pietra che rappresenta un austero viso indigeno che scruta la vallata sottostante. |
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| Autore: |
rf2000
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| Copyright: |
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| Il: |
05/05/2005 |
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